La Provincia Ligure dei Carmelitani scalzi fu formalmente eretta il 14 maggio 1617 dal capitolo generale riunito a Roma nel convento di Santa Maria della Scala, sotto la presidenza di Domenico di Gesù Maria. Il capitolo decise di dividere la Congregazione italiana dei Carmelitani scalzi in sei province: Genova, Roma, Polonia, Lombardia, Francia e Belgio.
Alla provincia di Genova furono assegnati i conventi di Genova Sant’Anna, Loano, Genova Santa Maria della Sanità, l’eremo di Varazze e il monastero di Gesù e Maria di Genova. Ad essa venne assegnato il primo posto, in quanto le apparteneva il primo convento fondato in Italia.
Convento di Genova Sant'Anna
Il convento di Genova Sant’Anna fu fondato il 1 dicembre 1584 come ospizio. Divenuto priorato l’anno seguente, ospitò il noviziato e lo studio generale per l’Italia.
1 dicembre 1584
Convento di Loano
Il convento di Loano fu fondato il 22 marzo 1609 per iniziativa del principe Andrea II Doria, che finanziò la fondazione allo scopo di porvi la tomba di famiglia. I religiosi si impegnarono a celebrare tutte le messe quotidiane per i defunti della famiglia Doria, a celebrare solenni esequie in occasione del loro decesso e ad applicare gli esercizi conventuali di preghiera e di penitenza per le stesse intenzioni.
22 marzo 1609
L'eremo di Varazze,
L’eremo di Varazze, dedicato a san Giovanni Battista, fu fondato il 16 luglio 1618 come convento eremitico, in ottemperanza al dettato delle costituzioni, le quali stabilivano che ogni provincia avesse una casa di tali caratteristiche.
16 luglio 1618
Il monastero di Gesù e Maria
Il monastero di Gesù e Maria fu fondato a Genova il 12 dicembre 1590 da un gruppo di religiose capeggiate da Geronima dello Spirito santo, nominata prima priora di Malagón da Teresa di Gesù, di cui faceva parte Maddalena Centurione, vedova di Agostino Spinola, la quale finanziò la fondazione.
12 dicembre 1590
Secondo i costumi del tempo, le fondazioni furono fatte con il sostegno delle principali famiglie genovesi, tra cui vanno segnalati Doria, Cattaneo, De Mari, Spinola, Pallavicini, Durazzo, Lomellini, Saluzzo, Serra, Grillo, Balbi. L’aiuto non fu solo economico, in quanto alcuni dei loro membri rivestirono l’abito religioso.
Successivamente si aggiunsero i conventi di: Firenze (1619), Torino (1622), Mondovì (1622), Genova San Carlo Borromeo (1623), Savona (1628), Chiavari (1628), Cavallermaggiore (1635), Asti (1646), Voltri (1659).
Il 9 maggio 1653 il capitolo generale eresse la provincia del Piemonte. Era costituita dai conventi di Mondovì, Torino, Cavallermaggiore e Asti.
Il 10 maggio 1686, a petizione del Granduca di Toscana, il capitolo generale separa il convento di Firenze dalla provincia di Genova e lo sottopone a un vicario provinciale insieme al convento di Siena.
Dopo questa data, la provincia di Genova era costituita dai conventi di Genova Sant’Anna, Loano, Genova Santa Maria della Sanità, Eremo di Varazze, Genova San Carlo Borromeo, Savona, Chiavari, Voltri e il suo territorio era tutto compreso nei domini della Repubblica di Genova.
Nei conventi si conduceva la normale vita di osservanza, strutturata sulla preghiera corale e sugli esercizi di penitenza. Come attività particolare va segnalata la farmacia, attiva negli anni 1721-1729 presso il convento di Genova San Carlo e a partire dal 1778 presso il convento di Genova Sant’Anna. Inoltre il definitorio generale, responsabile delle missioni, inviò una decina di religiosi della provincia in Palestina, Libano, Siria, India e Persia, tra i quali si distingue Giovanni Battista Maria di santa Teresa, Morteo (1673-1750), vescovo e vicario apostolico del Malabar.
Nel XIX secolo la vita dei conventi fu resa difficile dalle successive soppressioni delle comunità effettuate dai governi civili. In occasione del primo provvedimento della Repubblica Ligure, promulgato nel 1798, furono soppressi i conventi di Genova San Carlo, Deserto di Varazze e Savona, che furono riacquistati alcuni anni dopo (rispettivamente 1845, 1819, 1814). Con la soppressione del 1810 furono definitivamente perduti i conventi di Genova Santa Maria della Sanità e Chiavari, mentre Loano, Voltri e Genova Sant’Anna furono poi riacquistati.
In seguito ai provvedimenti emanati dal Regno di Sardegna nel 1855 furono chiusi il Deserto di Varazze e Genova Sant’Anna, e i religiosi in parte concentrati a Voltri. A Genova Sant’Anna la vita comunitaria fu ristabilita nel 1873, l’anno in cui Voltri fu definitivamente lasciato, mentre il Deserto di Varazze fu recuperato solo alla fine del 1920. Nel 1873 quindi la Provincia Ligure risultava composta dai conventi di Genova Sant’Anna, Genova San Carlo, Savona e Loano.
Se nel XIX secolo la vita nei conventi fu resa difficile, aumentò la presenza missionaria, seguendo il movimento di ripresa promosso in tutta la Chiesa a partire dal pontificato di Gregorio XVI (1831-1846). Si possono ricordare in tale contesto le figure di Francesco Saverio di Sant’Anna, Pescetto (1771-1844), vicario apostolico di Verapoly, Carlo Giacinto di Sant’Elia, Valerga (1818-1864), vicario apostolico di Quilon, Marcellino di Santa Teresa, Berardi (1829-1892), primo vescovo dei cristiani latini di rito malabarico. Ad essi si affiancarono alcuni religiosi, sacerdoti o laici che operarono nelle diverse missioni del Medio Oriente e dell’India.
Convento di Arenzano
Una nuova tappa inizia verso la fine del XIX secolo e si può far coincidere con la costituzione di un unico ordine dei Carmelitani scalzi, avvenuta nel 1875. Nel 1889 grazie a P. Leopoldo Beccaro, fu fondato il convento di Arenzano, destinato ad uscire dall’ambito locale con l’inaugurazione del santuario di Gesù Bambino di Praga (1908) e la susseguente pubblicazione della rivista popolare Il Messaggero del Santo Bambino Gesù di Praga, inizialmente fondata a Loano, ma poi trasferita presso il santuario. Nel 1921 riprese vita il Deserto di Varazze, dove, a partire dal 1922, fu trasferito il seminario minore, aperto in precedenza a Genova Sant’Anna. I lavori effettuati dal 1927 al 1930 permisero di trasformare la chiesa in un centro locale di devozione a san Giuseppe.
5 agosto 1989
Il Seminario minore di Gesù Bambino
Nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale la provincia ha intrapreso un cammino di espansione che l’ha condotta da uscire dai suoi confini tradizionali. Nel 1951 il seminario minore fu in parte trasferito nel nuovo edificio appositamente costruito ad Arenzano, mentre al Deserto di Varazze rimasero le classi elementari.
30 settembre 1951
Il convento di Bocca di Magra
Nel 1952 fu acquistata la proprietà Fabbricotti a Bocca di Magra e trasformata in casa di spiritualità, aperta nel 1960.
1952
La missione nella Rep. Centrafricana
Dopo i lavori di ampliamento del santuario di Arenzano e del seminario, nel 1971 fu aperta la casa di Bozoum, inaugurando così la missione nella Repubblica Centrafricana.
12 dicembre 1971
La Rep. Ceca
Infine nel 1993 il definitorio generale ha affidato alla provincia la chiesa di Santa Maria della Vittoria a Praga, aprendo così un ulteriore campo di lavoro.
1993
Accanto ai padri sono sorti i conventi delle Carmelitane scalze. Al monastero di Gesù e Maria, fondato a Genova nel 1590, si aggiunse nel 1619 il monastero di Santa Teresa, nella stessa città. Savona ha visto la presenza di due monasteri: uno dedicato a Santa Teresa, fondato nel 1626 e tutt’oggi esistente, e l’altro allo Spirito Santo, fondato nel 1653. Dopo la crisi del secolo XIX, nel corso della quale due monasteri furono soppressi, venne fondato il monastero di Torino (1897). All’inizio del XX secolo, provenienti dalla Francia, le Carmelitane scalze fondarono un convento a Porto Maurizio (anno 1926), poi trasferito a La Spezia. Infine nel 1989 il monastero di Sanremo si è aggregato alla provincia.